L’arte del ricamo ha origini piuttosto antiche, si narra che provenga dall’Oriente, ma non si hanno fonti storiche attendibili al riguardo, come libri e manoscritti, ci si basa prevalentemente su fonti iconografiche giunte ai giorni nostri.
Nel corso della storia, il ricamo ha assunto un ruolo determinante nell’ambito dell’abbigliamento, divenendo il modo più efficace, e più semplice, di personalizzare ed impreziosire gli abiti dei personaggi illustri, donando loro maggiore prestigio e potere.
Il ricamo arrivò in Italia grazie all’invasione dei Saraceni in Sicilia, che crearono importanti laboratori tessili, dai quali uscirono manti cerimoniali di grandissimo valore e pregio. La stessa parola ricamo deriva proprio dall’arabo raqm che significa segno.
Durante l’epoca dei Normanni, gli abiti ricamati assunsero livelli ancora più elevati, tali da essere indossati dai Papi e dagli Imperatori.
Anche le donne si avvicinarono al ricamo, trovando in quest’arte un modo spirituale per poter evadere dalla quotidianità. Successivamente aumentarono gli Istituti religiosi che accoglievano giovani donne povere e disperate, per insegnare loro l’arte del ricamo e crearsi, così, la dote per potersi inserire nella società con dignità.
Il Settecento fu il secolo che vide il diffondersi di ricami anche sugli abiti maschili: camiciole e maniche ricche di decori, bottoni, fiori ed intrecci.
Al giorno d’oggi, l’arte del ricamo ha assunto maggiore pregio e qualità grazie all’impiego di macchinari e tecnologie all’avanguardia, che hanno permesso la realizzazione di capi di abbigliamento personalizzati unici ed originali.
Le tecniche di decorazione maggiormente impiegate attualmente sono: il punto spugna, il punto catenella ed il ricamo laser. Anche le applicazioni sono variate ed aumentate: paillettes, nastri e perle possono essere ricamate su qualsiasi capo di abbigliamento.