Educare, non addestrare: nuovi approcci dei corsi per cani

Educare, non addestrare: nuovi approcci dei corsi per cani

L’entusiasmo di un cane è contagioso, la sua spontaneità e la sua allegria sono caratteristiche che nessuno vorrebbe mai cancellare, tuttavia un’eccessiva irruenza dell’animale, fatta di disastri e piccoli dispetti, può minare la serenità della famiglia, se non addirittura celare un disagio di Fido.
Per timore di spegnere la loro spontaneità, infatti, i proprietari non prendono nemmeno in considerazione l’idea di farli educare da un professionista, temendo che diventerebbe solo un soldatino.

Se si può vivere benissimo senza che il cane dia la zampa o faccia le capriole, altri problemi, però, possono essere più complicati da gestire. Ad esempio il cane che tira il guinzaglio rende difficile portarlo a fare una passeggiata, così, invece di essere un momento piacevole di gioco e condivisione, diventa un estenuante tiro alla fune che lascia insoddisfatti entrambi.

I cuscini del divano distrutti e le scarpe mangiucchiate quando si lascia Fido da solo, non sono solo gli scherzi innocenti di un cucciolotto, ma il suo modo per esprimere un disagio, che, se trascurato, potrebbe degenerare in problemi comportamentali più seri se non addirittura in aggressività.

Educare, non addestrare

Un tempo si pensava che per essere rispettati da un cane bisognasse sottometterlo, solo così ci avrebbe riconosciuti come superiori a lui, fortunatamente una maggiore comprensione della natura e della psicologia di questi animali ci ha permesso di comprendere che l’obbedienza basata sulla paura della punizione non era né naturale né efficace. Nei branchi di lupi, infatti, il capobranco non è l’esemplare più brutale, bensì quello con le capacità di guidare il gruppo nella caccia, difenderlo e mantenerlo unito, le caratteristiche di un vero leader, non di un tiranno.

I cani non sono delle entità guidate dal puro istinto, sorde e cieche rispetto all’ambiente che li circonda, al contrario sono fortemente condizionati dalle relazioni sociali che intessono con gli altri esseri viventi, sia animali che uomini.

E’ per questo che oggi si parla di educare i cani e non più di addestrarli“, cita Luigi della Scuola Cinofila Oxfordog, istruttore cinofilo con alle spalle oltre 50 anni di esperienza. Poiché questo approccio interattivo coinvolge anche l’uomo, che deve prima di tutto imparare a comprendere l’animale e solo dopo può insegnargli a comportarsi correttamente. Un educatore cinofilo professionista è in grado di insegnare al proprietario a porsi nel modo appropriato verso il cane, perché solo rispondendo alle aspettative dell’animale, lui saprà come compiacere il suo amico umano.

Un padrone educato per un cane educato

Un cane educato è un cane felice, perchè sa interagire correttamente con l’ambiente che lo circonda, comprese persone, animali ed oggetti, avendo ben chiaro cosa ci si aspetta da lui e come chiedere ciò che desidera, quindi non si sentirà mai spaventato o frustrato. Un cane educato non tira il guinzaglio perchè seguire il suo accompagnatore, assecondarne i movimenti, è diventato per lui naturale, allo stesso modo comprende che per strada non si corre ma nel parco sì. Non distrugge il divano se lasciato solo perchè è sicuro che la sua famiglia tornerà presto, ma allo stesso tempo loro sanno come compensare e ripagare questi momenti di solitudine. Sapendo che l’animale si “comporterà bene”, sarà più facile e appagante trascorrere il tempo insieme, uscire per giocare o passeggiare, andare in vacanza o a mangiare fuori.

I cani sono animali sensibili, niente gli riempie di gioia più di ottenere l’approvazione ed il riconoscimento del loro amico umano, seguire con lui un corso di educazione cinofila renderà questa amicizia davvero completa.